GESUALDO - AVELLINO - CAMPANIA

Gesualdo: gioiello dell'Irpinia da non perdere

Gesualdo, borgo medievale incastonato nel cuore dell'Irpinia, in provincia di Avellino, vanta un fascino irresistibile che conquista ogni visitatore. Immerso in uno scenario paesaggistico mozzafiato, tra colline verdeggianti e panorami suggestivi, questo borgo autentico offre un'esperienza unica a chi è in cerca di storia, cultura e tradizione.

Un tuffo nella storia

Centro Storico: dal castello, che si erge imperioso sulla collinetta, scende verso la valle l'antico abitato di Gesualdo, che si snoda a forma di pigna dall'alto verso il basso. Fino al terremoto del 1980 densamente abitato, oggi è semideserto, ma pienamente recuperato.
Arroccato tutto attorno al castello, nonostante verso Est non risulti così scosceso come ad Ovest, il centro storico è attraversato da strade pedonali e mulattiere perlopiù pianeggianti, pavimentate in selciato di pietre locali, forse ricavate dagli stessi lavori di sbancamento a suo tempo eseguiti per costruire case e strade.

LE CHIESE:
  • Chiesa Madre di San Nicola
  • Chiesa del Santissimo Sacramento (Cappellone)
  • Chiesa del Santissimo Rosario
  • Chiesa di Maria Santissima Addolorata
  • Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Convento dei Padri Cappuccini
  • Chiesa di Santa Maria della Pietà
  • Chiesa di Santa Maria degli Afflitti
  • Chiesa di San Lorenzo

Un paradiso per gli amanti della musica

Gesualdo è famosa per essere stata la dimora di Carlo Gesualdo, principe e compositore di musica sacra tra i più celebri del Rinascimento. Il borgo ospita il Centro di Ricerca e di Produzione Musicale "Carlo Gesualdo", luogo ideale per approfondire la conoscenza della sua opera e immergersi nelle armonie rinascimentali.

Natura e sapori genuini

Gli amanti della natura troveranno a Gesualdo un vero paradiso.  Il territorio circostante, rinomato per la produzione di vini pregiati e prodotti tipici di alta qualità, invita a un viaggio enogastronomico indimenticabile.


TRA I PRODOTTI TIPICI CITIAMO:

  • Prodotti ortofrutticoli (tra questi in particolare il sedano, in dialetto irpino "accio", il pomodorino seccagno e il peperone papaccella rosso liscio, che hanno ricevuto il marchio di tipicità regionale)
  • Produzione di vino Irpinia DOC (sottozona Campi Taurasini) e vino Campania IGT
  • Produzione di olio Irpinia - Colline dell'Ufita con marchio DOP/IGP da Reg. UE 203/2010 (GUCE L61/29 dell'11.03.2010)
PIATTI TIPICI

  • lachene e fasule (tagliatelle e fagioli)
  • menesta 'mmaretata (verdure e carne in brodo)
  • pizza ionna (impasto di farina di granturco)
  • fusilli e cauzuni (fusilli e ravioli alla ricotta)
  • cecaruoccole (cecatielli e vruoccole) (cavatelli con i broccoli)
  • panzetta r'aino 'mbottita (Pancetta di agnello farcita)
  • sopersate (soppressate).


Eventi e tradizioni

Gesualdo è un borgo vivo e ricco di eventi che celebrano le sue tradizioni. 
Volo dell'Angelo: La religiosità di Gesualdo s'infervora ogni ultima domenica d'agosto, in occasione della festa del volo dell'Angelo. Il "volo" ebbe origine nell'800, esattamente tra il 1833 e il 1876. Un bambino vestito da angelo viene aggrappato a una fune di acciaio, tesa tra la torre Nord-Est del castello (detta appunto Torre dell'Angelo) e il campanile della chiesa del SS. Rosario, e tirato mediante l'ausilio di carrucole lungo un tragitto di oltre 100 metri all'altezza di 25 metri sulla sottostante Piazza Neviera. Da un'impalcatura a terra esce il diavolo, sbuffando fumo, dicendo vituperi, con corna e mantello nero. Inizia una disputa dialettica che riprende i testi e le scene delle sacre rappresentazioni medioevali. Il volo dell'angelo ricorre in occasione dei festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferreri, di cui si conserva in paese una statua settecentesca.

Passione di Gesualdo (Venerdì Santo):  Dagli anni Novanta del Novecento, al termine della secolare Via Crucis cittadina caratterizzata dal suono delle tradizionali troccole e raganelle, viene messa in scena la rappresentazione vivente della Passione di Cristo: il sagrato del Cappellone diventa sede del processo di fronte a Ponzio Pilato; la scalinata di collegamento tra Piazza Umberto I e Piazza Neviera accoglie il corteo della salita al Calvario, che sfila sulle musiche di Carlo Gesualdo; i bastioni del castello ospitano la crocifissione, accompagnata da spettacolari effetti di luce.

Vambalèrie di Sant'Andrea (30 novembre) :  Accensione di falò, detti vambalèrie, per le strade cittadine e le zone rurali. Tale tradizione nacque nell'Ottocento in onore di Sant'Andrea, a seguito dell'abbattimento del tiglio collocato nell'attuale Piazza Umberto I, il cui legno fu in parte bruciato e in parte utilizzato per la realizzazione della statua del santo, ancora oggi conservata in una cappella della chiesa madre di San Nicola, che dal XVII secolo custodisce anche una sua reliquia  

Perché visitare Gesualdo?

  • Per immergersi nella storia e nella cultura di un borgo medievale
  • Per scoprire i capolavori artistici e architettonici
  • Per ripercorrere le tracce di Carlo Gesualdo, celebre compositore rinascimentale
  • Per godere di panorami mozzafiato e passeggiare nella natura incontaminata
  • Per assaporare i sapori genuini della tradizione irpina
  • Per vivere l'atmosfera autentica di un borgo italiano

Gesualdo è un luogo che conquista il cuore e lascia un ricordo indelebile. Un borgo da visitare assolutamente per chi ama l'Italia autentica, ricca di storia, cultura, bellezza e tradizione.


CURIOSITA' SU GESUALDO

- Il Castello di Gesualdo: primi documenti intorno alla formazione del centro abitato risalgono al 1078, ossia all'anno in cui era signore Guglielmo Gesualdo nomino Elia II signore del "Costrum di Gisualdi". Sul finire del 500, con l'avvento di Carlo Gesualdo, il maniero cambia aspetto e si trasforma in dimora signorile di stile rinascimentale.

-  L'avvento di Carlo Gesualdo (1566-1613):  La presenza del principe Carlo Gesualdo diede lustro alla vita gesualdina: per suo volere il castello venne trasformato da rude fortezza in una raffinata dimora capace di accogliere una fastosa corte canora nel vago e vano tentativo di emulare quella di Ferrara. Letterati e poeti furono frequentatori assidui del Castello di Gesualdo tra questi suo grande amico fu il poeta Torquato Tasso.

Niccolò Ludovisi, signore di Gesualdo:  Alla morte di Carlo Gesualdo, a succedergli nel titolo di Signore di Gesualdo, fu Niccolò I Ludovisi, che nel 1622 sposò Isabella nipote di Carlo e figlia di Emanuele (figlio del Principe Carlo e di Maria d'Avalos morto per una rovinosa caduta da cavallo pochi giorni prima della morte del padre). Niccolò I Ludovisi continuò ed arricchì l'opera edificante di Carlo Gesualdo, come testimoniano le lapidi di pietra presso i conventi dei Domenicani e dei Cappuccini, gli antichi stemmi che si trovano sopra la porta secondaria della chiesa di San Nicola e sopra l'ingresso del convento dei Cappuccini e il dipinto sulla volta a crociera dell'ingresso del castello.

-  Gesualdo nel 2022 è entrato a far parte del club dei borghi più belli d'Italia.

- Patrono: San Nicola.


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